venerdì 26 febbraio 2010

Adagi e proverbi di PBD: Non dire a vecchio Sladkodumec...

In PBD noi altamente stima adagio "Non dire a vecchio Sladkodumec che zia Meringa è salita su tetto di stalla, persuadi invece zia Meringa a scendere". Piccolodemocratici questo applica a tutti i campi, compresa diplomazia e segnatamente rapporti di buon vicinato con estero vicino.

Taluni commentatori stranieri chiama esso "pragmatismo".

Storia vera dice che zia Meringa poi è scivola da tetto di stalla proprio mentre passa vecchio Sladkodumec, causandogli fratture.

Mai trovi vantaggiosa scala a pioli quando è bisogno, come recita ulteriore adagio pibidese. In bella foto, zia Meringa in recente momento arcifelice di sua vita (pluridecorazione per migliore trattorista di PBD).


venerdì 12 febbraio 2010

Miroslava compone altra poesia: una Torba non fa primavera


È qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d'antico
si desta forse natura in forma di gemme e di fiori?

Sono essi comparsi
nei pressi di centrale idroelettrica numero uno
tra foglie di carrubo agitate da vento?

Sono essi spuntati tra siepi brulle e irte
in romito cortile di kolchoz agricolo
denominato "Produttività"?

Bocci, è dunque questo il loro nome?
Sono essi bucaneve, primuli o ciclamini tardivi?
O forse timide ansanti violette?

No, deh! è solo zia Torba
chi passeggia in vestito fantasia.

venerdì 5 febbraio 2010

Aratura, aratura, aratura!

Cari amici di umido Ovest, voi ricorda grande maestro di cinema Trubino Ludo Porpovec? Egli che, diplomato agronomo in Università Socialista di Libero Amore di PBD, gettò agro al vento per inseguire sogno di pellicole?
Non molti sa che Trubino ha allievo, Kravino Punzerle, detto mago di film musicale. Capolavoro di Kravino è fuori di dubbio: Aratura, aratura, aratura! Io voi ora piacevole narra sinossa.

Avvenente vaccaro Cvetko Milic corteggia segretaria di partito Valintina Sgorbissa sotto occhi compiacenti di mite zia Minoprio (“Oh bel punto di rugiada in campo perfettamente organizzato!”). In kolchoz prepara danza sociale con asta di cestini di merenda preparati da locali ragazze a scopo benevolato: uomo che vince cestino mangia merenda con ragazza che esso ha prepara. Sinistro bracciante Joso Fritola invita Valintina a danza.

Intanto vaccaro Duilio Perco torna da viaggio a Novo Mesto (“Novo Mesto”) per sposa ragazza Antonia Granzotto. Antonia confessa però a migliore amica Valintina che intanto lei ha innamora anche di venditore ambulante di Rovigo, Manuel Pasinato (“Non posso pronunciare me a sfavore”). Padre di Antonia scopre relazione illecita e costringe Manuel a sposa figlia (“Scandalo e disfattismo!”).

In frattempo Valintina è confusa su suoi sentimenti di stima, e acquista da Manuel Pasinato miscuglio che rivelerà suo amore. Ella appisola e (per fare breve lunga storia complicata) convince che suo cuore è di Cvetko (“Ho fatto sogno”). Troppo di tardi: Joso giunge a prendere lei per accompagna a ballo. A danza sociale tutti muovono su suono di musica collettivistica. Collide rivalità tra kolchoziani e vaccari per utilizzo di acqua e divergenze su recinzioni, ma fortuna vuole che mite zia Minoprio mette pace (“Kolchoziano e vaccaro”). Comincia asta di cestini di merenda.
Bracciante Joso Fritola ha spende tutto suo denaro per comprare cestino di Valintina. Cvetko, per midesimo motivo, ha vende suoi strumenti di vaccaro compreso molto di utile cavallo. Ciò significa che egli deve rinuncia a sua vita brada e trasforma in kolchoziano agricolo!

Intanto, con aiuto di Manuel Pasinato, Duilio Perco chiede mano di Antonia Granzotto: ella accetta nonostante molto di gravi riserve su diversa visione di mondo (“Pazienza socialista”). Joso dichiara a Valintina sua stima. Ella rifiuta, lui arrabbia.
Cvetko propone se stesso a Valintina, ella accetta. È matrimonio.

Durante festa di nozze Joso Fritola presenta ubriaco, aggressiona Cvetko, poi cade su coltello e defunge. Problema di meno, così film arrivato a svariato chilometro di pellicola può finisce.

Cvetko e Valintina dipartono per luna di miele su trattore festonato mentre popolazione di kolchoz canta “Aratura, aratura, aratura!”.


In bella foto, grande ballo maschile su campo: inobliabile scena di nudità toracica di gruppo!

Kravino Punzerle, Aratura, aratura, aratura!, 1978, metro 25.670.